Buongiorno a tutti!
Oggi è San Nicolò e tra un sacchetto rosso e qualche cioccolatino faremo in classe una riflessione insieme ai volontari di Emergency che verranno a parlarci della loro importante attività. Sono convinta che ai ragazzi interesserà molto partecipare a questa discussione, come lo sono del fatto che sia importante sensibilizzarli riguardo a certe problematiche che colpiscono duramente il pianeta su cui viviamo e davanti alle quali è ormai impossibile chiudere gli occhi. Prima fra tutte la guerra ed il numero impressionante di vittime che incessantemente produce da millenni. Da quando ho inziato a studiare la storia in modo più serio e con occhio maggiormente critico, vale a dire negli anni del liceo, mi sono posta una domanda alla quale mi rendo conto sia davvero difficile dare una risposta: per quale motivo gli uomini commettono sempre i medesimi errori? Che lo scontro armato sia un metodo quanto meno discutibile di risolvere le controversie fra le diverse nazioni, e a volte purtroppo fra gruppi etnici conviventi all'interno degli stessi confini, penso sia opinione comune, tuttavia, chissà per quale assurdo tarlo nella mente umana, la guerra sembra rappresentare ancora oggi il modo preferito per "mettere a posto" un Paese.
Potrà sembrare un discorso banale, questo, ma ritengo necessario porre problemi di questo peso ai miei alunni che saranno gli adulti di domani e che, se li sapranno utilizzare, avranno in mano gli strumenti - e non le armi - per cercare di cambiare un po' questo mondo che, per molti aspetti, sta andando a rotoli, rovinato da troppe persone mosse solo dalla brama di potere -in tutte le sue svariate forme e sfacettature- e di ricchezza, persone che hanno dimenticato l'importanza dei veri valori come l'onestà, il rispetto per chi ci sta accanto, il piacere che si prova nell'aiutare chi ne ha bisogno. Le mie non sono solo belle parole in periodo natalizio, credo fermamente che si possa, TUTTI fare qualcosa di più per migliorare il mondo in cui viviamo, eliminando ciò che di sbagliato vi è ormai radicato.
Un saluto,
Prof. Marchetto
mercoledì 6 dicembre 2006
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